100 anni di impianti di risalita a Cortina il successo di tutta una valle
E i 50 anni dalla nascita del Dolomiti Superski la rivoluzionaria idea di un’unica tessera per sciare sulle Dolomiti
Doppio festeggiamento a Cortina. Sabato scorso, in Piazza Roma, si sono celebrati i 100 anni dalla costruzione della prima funivia di Cortina, quella del Belvedere verso Pocol, e i 50 anni dalla fondazione del Dolomiti Superski, il più importante consorzio sciistico al mondo per numero di impianti, 450, e per km di piste sciabili, 1.200.
“Questa è una giornata importante per il nostro Consorzio impianti a fune – ha esordito Marco Zardini, presidente di Cortina Skiworld – e siamo qui in tanti, non solo per una ricorrenza del nostro Consorzio, ma per festeggiare una comunità che ha accompagnato un percorso di sviluppo e ha saputo cogliere e accogliere innovazioni che hanno trovato terreno fertile in cui crescere. Siamo qui per festeggiare questi primi 100 anni dalla costruzione della prima funivia di Cortina e ancora di più un percorso che attraverso gli impianti a fune ha permesso a Cortina di diventare la località simbolo degli sport invernali e delle attività outdoor. E tutto ciò grazie alle tante persone e agli imprenditori che a Cortina negli anni hanno capito e saputo cogliere questa opportunità. Ci ritroviamo – ha proseguito Zardini – anche per festeggiare il Dolomiti Superski, che nel 1974 ha introdotto una grande e rivoluzionaria innovazione nel mondo della neve, grazie al dialogo e alla collaborazione che ha saputo costruire tra valli vicine, ma lontane, diverse per cultura e lingua, ma unite nell’idea di offrire un servizio di qualità allo sciatore, proponendo un solo skipass per sciare in libertà in allora 6 valli (dal 2000 sono 12) delle Dolomiti. Siamo particolarmente orgogliosi che proprio da Cortina partano i festeggiamenti dei primi 50 anni del Dolomiti Superski.”
La cerimonia si è tenuta sulla terrazza della ex Funivia di Pocol in piazza Roma, che ospita gli Spectaculars olimpici, i celebri cinque Cerchi Olimpici e gli Agitos, emblema delle Paralimpiadi, simboli dei Giochi invernali 2026. Alla presenza di autorità civili e militari tra cui l’Onorevole Isabella Rauti, Sottosegretario alla Difesa, le europarlamentari Elena Donazzan e Lara Magoni, SE Prefetto di Belluno, Antonello Roccoberton, il Sindaco di Cortina, Gianluca Lorenzi, il Questore di Belluno, Francesco Zerilli, Silvia Cestaro, Consigliere della Regione Veneto, il presidente della Fisi Flavio Roda e la presidente di ANEF Valeria Ghezzi, dei presidenti delle società del Consorzio Esercenti Impianti a fune e deli 12 consorzi del Dolomiti Superski, dei rappresentanti delle associazioni sportive e di tutte le categorie economiche che hanno contribuito allo sviluppo dell’industria di Cortina. Un luogo simbolo da cui è partita una storia e da dove ripartirà un nuovo secolo di impianti di cui gli impiantisti di Cortina si faranno interpreti, lanciando la sfida per il futuro dove gli impianti assumono un nuovo ruolo cruciale per il trasporto sostenibile.
Il Dolomiti Superski
Nel 1974, infatti, venne concretizzata l’idea di riunire le zone sciistiche delle Dolomiti e renderle fruibili con un unico skipass. Un’idea nata dalla constatazione di ciò che chiedeva lo sciatore, ovvero sciare in libertà senza condizionamenti dovuti a impianti con biglietterie diverse. Con la consapevolezza di avere a disposizione le Dolomiti e un contesto naturale meraviglioso e adatto ad essere attrezzato per lo sci.
Da allora, Dolomiti Superski ha fatto molta strada e da oltre un decennio è diventata la destinazione sciistica al vertice mondiale, sia in termini di dimensioni sciabili (450 impianti e 1.200 km di pista), che di qualità dell’infrastruttura e del servizio. Oggi, il Consorzio Dolomiti Superski è un punto di riferimento in molti settori economici e in materia di tecnologia, innovazione e comunicazione. Lo ha ricordato il vice presidente Zeno Kastlunger prima di consegnare a Marco Zardini la Enrosadira, formato fiaccola olimpica. “Iniziamo da qui, infatti, da Cortina – ha detto -, i festeggiamenti per il traguardo dei nostri cinquanta anni, che per noi rappresentano anche un punto di partenza verso nuovi successi.” Un viaggio che toccherà tutte le altre 11 aree che adesso fanno parte del Consorzio e che si concluderà il 23 dicembre.
Gli impianti di Cortina
La Blu Edition dell’opera, creata dall’artista Daniele Basso, è stata consegnata al sindaco di Cortina, Gianluca Lorenzi, il quale ha ricordato che “Cortina lavora non solo per se stessa, ma anche per gli altri: lo abbiamo fatto in passato e vogliamo farlo anche adesso, in vista delle Olimpiadi, un evento che deve arricchire tutta la comunità. Festeggiamo un traguardo, ma non un arrivo. Cortina sta chiedendo nuovi impianti di risalita e lo fa con il massimo rispetto di quelle che sono la nostra natura ed il nostro territorio. Ma dobbiamo guardare avanti, fornire servizi sempre migliori. Abbiamo la testimonianza del Superski e dei nostri impiantisti, di quanto rispetto hanno per le nostre località. E se vogliamo che la nostra Cortina migliori, bisogna progredire ristrutturando i vecchi impianti e anche garantire il collegamento con altre valli, così da togliere traffico dalle strade e metterlo sugli impianti, che non inquinano. Stiamo lavorando con la Regione ed il Governo, come sapete, per avere il nuovo impianto che colleghi il centro alla Tofana, obiettivo importante non solo per le Olimpiadi, ma anche per l’offerta di Cortina dei prossimi anni.”
I riconoscimenti a chi ha lavorato per Cortina / i premi conferiti dal Dolomiti Superski
Marco Zardini e Zeno Kastlunger hanno poi consegnato delle miniature della stessa opera ad alcune figure di particolare rilievo nella storia del mondo dello sci a Cortina. Ad iniziare da Mirella Alverà (classe 1956), impiegata storica del Consorzio Impianti a fune di Cortina dal 1971. “In 42 anni di servizio presso l’ufficio skipass di Cortina è stata una collaboratrice fedele e fondamentale per l’impegno profuso a favore degli impiantisti e della clientela.”
Poi Franco Frenner (classe 1952), tecnico di valle di Cortina che negli anni ’80 e ’90 ha accompagnato i primi passi e la successiva evoluzione del sistema del Superski Dolomiti con la sua competenza elettrotecnica ed elettronica. Lo sviluppo dello sci ha richiesto la creazione di nuove competenze tecniche in paese, e Franco Frenner rappresenta l’ampio mondo dei tecnici legati agli impianti a fune e alle piste da sci.
Gianfranco Talamini (classe 1950) per oltre un cinquantennio è stato responsabile delle squadre di hockey su ghiaccio sia di Cortina che della nazionale, in qualità di Team leader, socio onorario dell’associazione Azzurri d’Italia, presidente del Comitato organizzatore della Gran fondo Dobbiaco-Cortina e membro del Consiglio direttivo della Coppa del Mondo di Sci alpino, direttore per 23 stagioni dell’ufficio Skipass di Cortina, dove ha curato il coordinamento generale e i rapporti organizzativi con il Dolomiti Superski.
Enrico Ghezze (classe 1959) è stato giocatore nella Sportivi Ghiaccio Cortina e nella squadra nazionale di hockey Under 20, ed è membro dell’Associazione Nazionale Atleti Azzurri d’Italia. Architetto, è stato per 29 anni amministratore delegato della Società Impianti Faloria Cristallo, per 25 anni presidente del Consorzio Esercenti Impianti a fune di Cortina d’Ampezzo, San Vito, Auronzo e Misurina e consigliere del Dolomiti Superski, è stato presidente di Cortina Turismo. Oggi è consigliere nazionale dell’Associazione Impianti a Fune, di cui ricopre la carica di vicepresidente per il Veneto.
Gildo Siorpaes (classe 1938) è stato campione italiano di sci e campione olimpionico di bob, maestro di sci e allenatore della Nazionale di Sci Alpino femminile, fondatore e direttore della Scuola sci Azzurra, presidente dello Sci Club Cortina e anche impiantista. In qualità di rappresentante della sciovia dei Tondi di Faloria ha partecipato fin dall’anno 1965 all’organizzazione dello skipass di Cortina. Gildo Siorpaes ha partecipato alle prime riunioni per l’introduzione delle tessere skipass e anche a quelle per la programmazione delle settimane bianche, altra idea nata sempre a Cortina; e ha poi accompagnato lo sviluppo dell’area sciabile del Col Gallina. Con Gildo Siorpaes, Cortina Skiworld ha voluto premiare gli imprenditori dello sci e degli impianti a fune degli anni ’60 e ’70 che capirono la forza delle innovazioni e si adoperarono per lo sviluppo del turismo invernale a Cortina.
Poi un doveroso riconoscimento per chi ha messo a punto per primo l’idea dello skipass, Ugo Illing (1924-2013), ingegnere, che è stato direttore studi e progetti del Coni per le Olimpiadi di Cortina del 1956, progettista della funivia Lagazuoi, direttore d’esercizio di impianti a fune ed esperto di progettazione urbanistica di sistemi di aree sciistiche. Nel 1965 ha ideato e realizzato il “sistema skipass” che ha permesso l’apertura del primo ufficio di vendita al pubblico tramite la neonata associazione Impianti a fune di Cortina lanciando contestualmente l’idea di “settimana bianca”.
A partire dal 1972, forte dell’esperienza acquisita nel comprensorio ampezzano, ha attivamente stimolato la creazione del Dolomiti Superski, per il quale ha elaborato le specifiche tecniche per la costruzione del sistema di contabilizzazione elettronica con la celebre formula Superski, creando gli schemi di collaborazione con la redazione dei necessari statuti iniziali. Questa innovazione è stata imitata da tutte le aree sciabili del mondo e ha fatto nascere e permesso lo sviluppo del sistema Dolomiti Superski di cui Cortina è la valle 01, prima valle costitutiva. Il premio è stato ritirato dal figlio Stefano Illing, consigliere Cortina Ski World e amministratore delegato delle Funivie Lagazuoi.
Nasce la Cortina con gli sci
“È una bella storia – ha affermato Stefano Illing – che ha visto fra i protagonisti anche mio padre. Dopo la nascita dei primi impianti, la chiave del successo è stata proprio quella di mettersi insieme fra società delle Dolomiti. In questo modo si offre allo sciatore una gratificazione psicologica: muoversi in piena libertà sugli sci. E tutti noi onoriamo questo progetto e chi ha creato la Cortina moderna, la Cortina con gli sci. Proprio a Cortina, all’inizio degli anni ’70, si sperimenta infatti una tessera cumulativa, una sorta di forfait che estende l’area sciabile e assicura anche una contabilizzazione più facile dei passaggi: è molto più semplice sia per gli sciatori che per le società di impianti. Gli impianti collegati fra di loro non si fanno concorrenza e uno più uno fa molto più di due. Una bella storia, di cui avevo memoria e che è rispuntata incredibilmente in un faldone di carte di mio padre che ho ritrovato qualche giorno. Una storia che merita di essere riportata alla luce e valorizzata, con il contributo di tutti i protagonisti, per far parte dell’archivio storico di Cortina.”
L’obiettivo di continuare a stimolare il turismo e l’economia / I riconoscimenti conferiti da Cortina Ski World Consorzio impianti a fune di Cortina d’Ampezzo, San Vito di Cadore, Auronzo – Misurina
In occasione dei 50 anni dalla costituzione del consorzio Dolomiti Superski, il Consorzio impianti a fune di Cortina d’Ampezzo ha voluto dunque ricordare il contributo dato dall’intera comunità per lo sviluppo degli sport invernali, garantendo così la crescita turistica della valle nei 100 anni trascorsi dalla costruzione della prima funivia di Pocol nel 1924. Ogni persona che è stata premiata è infatti il rappresentante delle varie professionalità che, tra loro coordinate, hanno contribuito all’economia della valle attorno allo sviluppo dello sci e degli impianti a fune.
“L’auspicio – ha concluso Marco Zardini – è di poter continuare ad aggiungere nuovi capitoli a questa bella storia. Abbiamo di fronte a noi la grande sfida delle Olimpiadi a cui gli impiantisti daranno tutto il supporto possibile, esattamente come ha fatto chi è venuto prima di noi. Abbiamo ben chiara la nostra missione: lavorare sulla sostenibilità ambientale senza dimenticare la sostenibilità economica, perché ad oggi siamo sempre stati un sistema solido e questa solidità va preservata per il bene di tutta la comunità. Un pensiero speciale va alle nostre maestranze, senza le quali non potremmo continuare a scrivere e arricchire questa storia.”
Il successo di questi 100 anni è il successo di tutti, per questo sabato scorso sono stati assegnati alcuni riconoscimenti, “in rappresentanza delle tante persone che hanno contribuito allo sviluppo di Cortina”.
1 – Riconoscimento alla Custodia del Territorio, Stefano Gaspari Regole d’Ampezzo
Per aver saputo coniugare tradizione e innovazione, favorendo il connubio tra sviluppo delle attività sportive e il benessere e l’equilibrio della comunità locale e del territorio. Le Regole d’Ampezzo, Ente proprietario dei pascoli e dei boschi di Ampezzo, hanno accompagnato le nuove iniziative sportive, autorizzando l’uso accorto del territorio che ha permesso il mantenimento delle genti di Ampezzo. Il premio è stato ritirato dal Presidente delle Regole Stefano Gaspari Mul.
2 – Riconoscimento al Pioniere delle Funivie, alla memoria Barone Carlo Franchetti
Per aver tracciato la via e ispirato il settore funiviario con la sua visione innovativa, seguita poi da molti imprenditori della valle. Il Barone Carlo Franchetti (classe 1896), pluridecorato ufficiale durante la Grande Guerra, alpinista e speleologo e divulgatore sportivo, pubblico benefattore, è stato un imprenditore pioniere dei trasporti a fune. Ideatore e realizzatore della funivia Belvedere di Pocol nel 1924 e poi della Funivia Faloria nel 1939. Colse subito il potenziale economico e turistico di questi innovativi sistemi di trasporto e riuscì a realizzare delle opere uniche per quell’epoca che indirizzarono con energia lo sviluppo turistico di Cortina. Ricordiamo con lui tutti gli altri imprenditori locali che seguirono il suo esempio. Il premio è stato ritirato dal nipote Alberto Franchetti.
3 – Riconoscimento alla Formazione Agonistica e Sportiva allo Sci Club Cortina
Per l’inestimabile contributo alla crescita di generazioni di atleti e per aver promosso i valori dello sci e della montagna dal 1903. Ha ritirato il premio Bruno Alberti Nito (detto Brill) (classe 1934), atleta dello Sci Club Cortina, allenatore della Nazionale di Sci Alpino maschile, ha partecipato alle Olimpiadi di Squaw Valley (Usa) nel 1960 e a quelle di Innsbruck (Austria) del 1964. Vincitore di Campionati italiani nelle specialità di slalom gigante e discesa libera. Per nove volte fu vincitore del Campionato Maestri di sci, conquistò anche il record di velocità nella gara di Kilometro lanciato a Cervinia. Con Bruno Alberti si è voluto ricordare tutti gli sportivi allenati dallo Sci Club Cortina fondato nel 1903, vivaio di migliaia di atleti dello sci alpino, che hanno dato lustro agli sport della neve.
4 – Riconoscimento all’Ospitalità in alta quota a Roberto Siorpaes del Rifugio Son Forca, per aver elevato l’accoglienza in alta quota a simbolo di eccellenza e professionalità nel turismo dolomitico.
Roberto Siorpaes Negro (classe 1936), atleta dello Sci Club Cortina, sciatore della nazionale di sci alpino e allenatore di Alberto Tomba, ha partecipato a numerose gare nazionali e internazionali. Rileva il rifugio Son Forca nel 1961 e lo gestisce per oltre 50 anni con la moglie Yvonne Rüegg, sciatrice svizzera olimpionica a Squaw Valley. Rappresenta la capacità imprenditoriale di chi ha visto le potenzialità dello sci alpino e creato aziende che arricchiscono l’esperienza degli sciatori. Con lui si ricordano i molti altri che in Ampezzo hanno creato e gestito aziende per ospitalità e ristorazione sulle piste da sci in questi primi 100 anni.
5 – Riconoscimento all’insegnamento e all’avviamento allo sci a Ilario Zardini Lacedelli Sgneco, che rappresenta con distinzione e dedizione il ruolo dei maestri di sci, custodi del patrimonio culturale e sportivo della nostra comunità. La montagna è al contempo senso di libertà, sfida, insegnamento, saggezza e accessibilità. Per avvicinarsi alla montagna è necessaria una formazione e i maestri di sci hanno saputo darla.
Classe 1937, Ilario Zardini Lacedelli (Maestro della Scuola Sci Rossa) è tra i più anziani maestri di sci ancora operativi della Scuola di Sci Cortina, la Scuola Rossa fondata nel 1933. Anche lui è sia maestro che rifugista: la sua famiglia gestisce ancora oggi i rifugi Socrepes e Sorei a Pocol. E nella storia della loro famiglia si ricordano El Faral dove oggi c’è Chalet Tofane. Si ringrazia Ilario per la sua attività e con lui vengono onorati i maestri di sci che dal 1933 hanno svolto la loro opera di formatori di centinaia di migliaia di appassionati. La Scuola di Sci Cortina dal 1933, anno della sua fondazione, ha avuto oltre 700 maestri e più di un milione di clienti. Sono numeri importanti che aiutano a capire il valore di questo autentico patrimonio sportivo e culturale.
6 – Riconoscimento all’Ospitalità alberghiera ampezzana a Ernesto Franceschi De Mattia, per aver creato, con lavoro e dedizione, luoghi di accoglienza che incarnano i valori dell’ospitalità di montagna, contribuendo allo sviluppo della valle.
Ernesto Franceschi De Mattia (classe 1944) ex hockeista su ghiaccio italiano, giocatore della Sportivi Ghiaccio Cortina, vince nel 1964 il campionato italiano di hockey su ghiaccio. Nel 2022 l’hotel Franceschi ha festeggiato i suoi 100 anni.
7 – Riconoscimento all’Imprenditoria Commerciale per le attrezzature di Montagna
Ai gestori del negozio Kobe Sport, per il significativo contributo alla crescita e allo sviluppo dell’economia della valle con i servizi commerciali legati agli sport invernali.
Aldo Lacedelli Kobe (classe 1956) e Renato Lacedelli Kobe (classe 1953) sono stati atleti nella Sportivi Ghiaccio Cortina, dove hanno vinto numerosi campionati italiani, e nella squadra nazionale di hockey, con la quale hanno partecipato a molti campionati mondiali. Lo storico negozio di articoli sportivi, situato in piazza pittori fratelli Ghedina, è stato aperto nel 1954 da Roberto Lacedelli, olimpionico di sci (famoso campione italiano di salto dal trampolino e campione italiano di sci alpino, allenatore di sci della Nazionale femminile degli anni ’30 e ’50) e Andreina Pompanin con il nome di Sport Roberto Lacedelli. In seguito l’intestazione venne cambiata in Kobe Sport. Nel 1974 subentra il figlio minore Aldo e in seguito alla morte prematura del papà nel 1983 inizia a collaborare anche il primogenito Renato Lacedelli. Il premio è stato ritirato per Aldo da Carlotta e per Renato da Alessia Lacedelli.
8 – Riconoscimento per la conservazione e alla memoria storica a Roberto Girardi Beta, classe 1939. Non c’è identità senza memoria. Roberto Girardi ha raccolto e conservato sci, attacchi racchette e attrezzatura sportiva storica usata sulle piste di Cortina e anche prodotta a Cortina. Questo riconoscimento è per chi, come lui, continua a dare valore alla memoria materiale e ha conservato oggetti che oggi raccontano la storia di questa comunità, la nostra identità.
9 – Riconoscimento all’Eccellenza Sportiva a Kristian Ghedina Broco, per il talento e la dedizione alla pratica dello sci alpino, ispirando nuove generazioni e rappresentando con orgoglio la valle d’Ampezzo nel mondo. Kristian Ghedina Broco (classe 1969) è il più medagliato atleta dello sci alpino di Cortina con 13 podi in Coppa del Mondo, atleta azzurro e olimpionico, vincitore di molti campionati italiani assoluti. Oggi allenatore di sci, è stato il fondatore della Scuola di Sci M’over.
10 – Riconoscimento per il Restauro conservativo e alla Valorizzazione Architettonica a Frediano e Franco Farsetti, per il restauro e la valorizzazione della stazione di valle della funivia Belvedere, un intervento che preserva la memoria storica e valorizza forme architettoniche per nuove e significative funzioni. Un riconoscimento a chi ha saputo preservare il valore architettonico della stazione della funivia di Pocol dando nuova vita ad un immobile in una posizione strategica nel centro di Cortina. Si è voluto premiare il valore della memoria, e la capacità di valorizzare forme architettoniche per nuove funzioni e il premio è stato ritirato da Sonia e Leonardo Farsetti.
11 – Riconoscimento ai collaboratori degli Impianti a Fune di Cortina d’Ampezzo, Auronzo-Misurina e San Vito di Cadore, Gabriella De Lotto
Per la passione e la dedizione degli uomini della neve e delle alte vette, da un secolo sugli impianti a fune operano quotidianamente con professionalità. Un Riconoscimento alle persone del Consorzio Impianti a Fune che oggi si chiama Cortina Ski World, agli oltre 200 collaboratori in attività, alle centinaia di collaboratori che dal 1965 ad oggi si sono avvicendati, i capiservizio degli impianti, i gattisti, gli incaricati dell’innevamento artificiale, i direttori di esercizio che hanno offerto e offrono tuttora le loro competenze tecniche per garantire la sicurezza degli impianti e delle piste da sci di Cortina. A nome di tutti loro ha ritirato il premio la direttrice di CSW Gabriella De Lotto.
12 – Premio alla divulgazione Scientifica e Ambientale, a Giulia Apollonio per la sua dedizione e professionalità nel raccontare, attraverso parole ed immagini, la musica della neve, scritta in 100 anni di storia degli impianti a fune di Cortina. Giulia Apollonio, ampezzana doc, giornalista e conduttrice televisiva, dal 1997 lavora al Tg2, redazione Scienze e Ambiente. Si è specializzata nei temi della medicina, dell’ambiente, e dell’energia realizzando oltre 1.500 servizi dal 2010 per il Tg e per rubriche e speciali di approfondimento quali Tg2 Dossier, Storie e Medicina 33. Da inviata ha girato il mondo realizzando speciali sulla sostenibilità ambientale (“L’Italia rinnovabile”), sul ciclo dei rifiuti e l’economia circolare (“Il gran rifiuto”) la transizione energetica (“Olkiluoto, il nucleare finlandese” e “Quale clima dopo Glasgow”) e il cambiamento climatico (“Le lacrime dei ghiacciai”).
Giulia Apollonio ha realizzato per l’occasione un interessante documentario realizzato con Alessandro Manaigo e Marco Bonfiglioli, sapendo cogliere tutte le sfumature di una realtà unica e universale come Cortina e la sua storia con gli sci. Il documentario è stato proiettato in anteprima sabato nel corso della cerimonia per i 100 della prima funivia nella Regina.
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