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Antica funicolare Santa Margherita – Lanzo d’Intelvi

Questa funicolare è certamente una meta interessante, viste anche le buone condizioni di conservazione del sedime e delle vetture. La storia di questo impianto è lunga, in questa descrizione si riassumono solo gli eventi più salienti della sua lunga e tribolata esistenza.

 

Era il lontano 1902 quando su iniziativa di alcuni notabili di Lugano e di Lanzo d’Intelvi, venne costituito un comitato per promuovere la realizzazione di un collegamento ferroviario finalizzato allo sviluppo del turismo nella valle d’Intelvi, difficilmente raggiungibile sia dalla sponda Lariana che da quella del Ceresio. Inizialmente furono proposti 2 progetti, ma a causa delle difficoltà di reperimento delle risorse finanziarie per la loro realizzazione, alla fine decaddero. A questo punto si fece avanti la Società di Navigazione e Ferrovie di Lugano la quale era interessata più che altro a creare un punto d’approdo in territorio italiano per i propri battelli provenienti dal territorio elvetico, con l’interesse di spostare flussi turistici degli abitanti di Lanzo d’Intelvi nell’orbita del lago di Lugano, piuttosto che in quello di Como.

Venne costituita la Società della Funicolare del Belvedere di Lanzo e subito partì la progettazione della tratta, seguita dai lavori completati in tempi da record, con l’inaugurazione avvenuta il 29 settembre del 1907.

La linea ha un andamento curvilineo, con origine in prossimità dell’imbarcadero di Santa Margherita. Il tracciato si sviluppa lungo le pendici del monte Sighignola in prossimità del confine di stato, ed ha una lunghezza inclinata di 1475 m con 607 m di dislivello. Il binario è a scartamento metrico, con un punto di incrocio delle vetture a metà percorso affiancato da una ripida scalinata di servizio da 4000 gradini, mentre la pendenza massima arriva a toccare il 66 %,

Le vetture, lunghe 8,26 m e anch’esse costruite da Von Roll, sono in legno e non erano dotate di finestrini, in quanto il servizio di questa linea era solo estivo. A bordo c’erano 32 posti a sedere, dei quali 8 in prima classe e 24 in seconda, più 8 posti in piedi sul terrazzino.

La funicolare, dopo un inizio di carriera difficoltoso caratterizzato da un’affluenza di passeggeri molto limitata, tale da deludere le aspettative, negli anni successivi le cose iniziarono ad andare meglio. Particolarmente vivace anche il trasporto di merci, a servizio del Grand Hotel Belvedere e di Lanzo, il cui approvvigionamento era più conveniente dalla sponda orientale del Ceresio.

Le vicissitudini belliche del primo conflitto mondiale portano alla chiusura dell’albergo e alla cessazione dell’attività della funicolare, con cui la sua vita era intrecciata. Alla fine della guerra, un imprenditore italiano si impegno per la sua riattivazione, poi un nuovo stop a causa della seconda guerra mondiale e infine una nuova vita nel 1952, occasione in cui venne rinnovata con revisione di tutte le parti meccaniche, aumentando pure la velocità commerciale dell’impianto.

I flussi turistici ripresero ad aumentare fino al 1965, anno in cui le cose si misero nuovamente male, con difficoltà insostenibili nella gestione, e portando inesorabilmente alla chiusura definitiva dell’impianto, che si congedò nel 1977 dopo 70 anni di onorato servizio.

 


    Questo articolo è stato redatto da Lost Structures

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