Arabba – Marmolada 2030, si progetta il miglioramento del collegamento
Arabba e Rocca Pietore incaricano “Kohl & Partner”, azienda di consulting attiva a livello internazionale, di sviluppare un nuovo piano strategico di sviluppo turistico, per incrementare la competitività del comprensorio Arabba-Marmolada.
Il progetto, chiamato “Arabba – Marmolada 2030”, partirà da un’approfondita analisi della situazione, che l’azienda condurrà sulla base del proprio know-how specializzato, attraverso metodi diversi. Tra cui interviste approfondite, discussioni in gruppi di lavoro composti dai rappresentanti delle due località, focus group e analisi dei dati statistici esistenti. In questo modo si comprenderà meglio quali siano i punti di forza e di debolezza delle due località, e si individueranno le opportunità nei due Comuni, sia distintamente che assieme.
Le due località infatti, seppur separate dal punto di vista geografico, sono strettamente legate da un unico Consorzio Impianti a Fune e dal collegamento tra le due zone sciistiche. “Negli ultimi anni, l’evoluzione del mercato globale del turismo è stata caratterizzata da una crescita continua – spiegano i responsabili di Funivie – Arabba, il nuovo gruppo nato dall’unione tra le società di impianti a fune Sit Boé, Sofma e Padon s.p.a. “Tralasciando l’ultimo periodo, caratterizzato dalla pandemia, è sufficiente dare un’occhiata alle statistiche dell’Organizzazione Mondiale del Turismo per rendersi conto di quanto sia importante questa crescita.
Parallelamente all’aumento dell’afflusso di turisti, soprattutto internazionali, si è inoltre verificato un incremento dell’offerta turistica da parte delle destinazioni, che molto spesso è stato più che proporzionale rispetto all’incremento della domanda. Il risultato? Un notevole accrescimento della competizione tra le varie destinazioni, che rende loro più difficile emergere e distinguersi, motivo per cui la pratica della promozione turistica da sola non è più sufficiente. Ciò che si rende necessario nel mondo attuale – osservano – è pertanto sviluppare delle strategie più strutturate, in grado di offrire prodotti turistici sempre più completi e integrati, che siano adatti al mercato e capaci di attirare l’attenzione e l’interesse del potenziale visitatore.
In una destinazione, molti sono gli stakeholders in gioco, come operatori del turismo, amministrazione pubblica su vari livelli, associazioni turistiche, cittadini. È in questo variegato scenario che si profila l’esigenza di andare oltre la mera promozione, sviluppando strategie di commercializzazione della destinazione turistica nella sua globalità per poterle così dare un posizionamento competitivo nel lungo termine.” Lo studio come detto prevede il coinvolgimento dei rappresentanti di tutti i settori delle due località: Comune, esercizi alberghieri ed extra-alberghieri, giovani albergatori, associazioni turistiche, ristoratori, impianti di risalita e delle infrastrutture del tempo libero, cultura, scuola, commercianti, artigiani, agricoltori e cittadini che abbiano idee costruttive da esporre e condividere.” Funivie Arabba crede molto in questo progetto – conclude l’ad Diego De Battista, “proprio come crede nell’importanza del potenziamento del collegamento sciistico tra Arabba e la Marmolada, uno degli investimenti che ha in programma per il futuro.”
Il collegamento funiviario Arabba – Marmolada
“Il collegamento sciistico tra Arabba e la Marmolada è uno degli elementi del progetto di sviluppo “Arabba – Marmolada 2030”, anche se non necessariamente il più importante. Il nostro obiettivo è quello di stabilizzarlo e portare maggiore qualità alle piste del Padon per poter programmare investimenti nel futuro.” Così l’ad di Funivie Arabba Diego De Battista spiega le strategie ed i programmi del gruppo nell’area Portavescovo – Padon – Malga Ciapela.
Subito, si parla già il prossimo anno, la cabinovia Val d’Arei ed il rinnovamento della seggiovia del Padon. Rimane nel cassetto, per adesso, il progetto di impianto verso il Fedaia. Investimenti frenati dalla pandemia. “La situazione di quell’area è sotto gli occhi di tutti – spiega De Battista. “Prima di tutto manca un impianto di arroccamento adeguato che da Malga porta al Padon ( i due skilift sono fermi dal 2017 per problemi burocratici n.d.r ). E poi un polo organizzato per accogliere i turisti a Malga Ciapela. Servono parcheggi ed un accesso agevole alla funivia della Marmolada e l’impianto per il Padon.
Sul versante di Portavescovo invece c’è un problema di portata sulla seggiovia per sale al Passo Padon. Ma nello stesso tempo bisogna considerare che per buona parte della giornata la Marmolada è satura di sciatori. Il nostro obiettivo è quello di portare più qualità e quindi più gente sul lato Fedaia del Padon in modo da permetterci di programmare degli investimenti nel futuro. Non si tratta di chissà quali aumenti di portata: non è nemmeno quello che vogliamo. Vorremmo rispolverare dai cassetti vecchi progetti per migliorare ad esempio gli impianti di innevamento e così via, in modo da invogliare la gente a sciare di più su quella zona. In questo modo lavoreranno di più anche le altre infrastrutture turistiche presenti.”
Quali saranno i primi passi che farete? “Per primo realizzare la cabinovia Malga ciapela – Ciamp d’Arei. C’è ancora molto da fare. Molto dipende anche da un contributo pubblico che stiamo aspettando. Ma contiamo di poter iniziare i lavori già l’anno prossimo, al massimo tra due. Sarà una cabinovia a 10 posti.
Sul lato Portavescovo abbiamo il Dmc Forcella Europa che sale da Arabba, per il quale si avvicina la fine vita tecnica. Ma dopo lo stop dello scorso inverno causato dalla pandemia dovremo rivedere i programmi per un suo rinnovamento.
Di sicuro invece sostituiremo la vecchia seggiovia biposto che sale al Padon, riposizionando la seggiovia quadriposto de “Le Pale”, che sarà sostituita da una moderna seggiovia ad 8 posti.
Non saranno invece toccate, per adesso, le altre due seggiovie di collegamento “Sas de la Vegla” e “Mesola”, in quanto stiamo facendo dei ragionamenti per la valorizzazione della zona all’intermedia del Dmc.” Si parlava anche di un impianto diretto da qui al Padon. “Si, è stato ipotizzato, ma per adesso si tratta solo di un progetto che, a causa della pandemia, non possiamo sostenere. Se ne parlerà più avanti. Per adesso procederemo rinnovando e sistemando l’esistente.” Questo archivierà quindi l’ipotizzato progetto di collegamento diretto verso il Fedaia? “Per adesso non è una nostra priorità. Il progetto è lì, tecnicamente fattibile, ma è inutile correrci dietro quando abbiamo altre priorità.”
Lorenzo Soratroi
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