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Innovazione e sicurezza al centro del convegno ANSFISA dedicato alle nuove norme nel settore degli impianti fissi

Hanno partecipato in tanti all’iniziativa organizzata per approfondire le nuove disposizioni normative su requisiti e regole per la sicurezza, recentemente emanate dall’Agenzia e dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Le novità introdotte, per modernizzare un settore, caratterizzato da una normativa ormai datata, sono state illustrate e discusse durante la mattinata e disegnano un percorso di rinnovamento e liberalizzazione da accompagnare con l’aggiornamento professionale.

 

Sala piena quella che ieri al Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, ha ospitato l’incontro organizzato da ANSFISA per approfondire le nuove disposizioni normative sulla sicurezza, introdotte negli ultimi sei mesi con l’obiettivo di svecchiare un impianto normativo ormai superato e sostenere un cambiamento operativo, ma anche culturale, basato su sistemi più moderni di gestione e controllo della sicurezza.

“Un nuovo modo di operare – ha evidenziato Domenico Capomolla, Direttore di ANSFISA, nel suo saluto iniziale – che ha lo scopo di semplificare e velocizzare i processi senza però sacrificare l’approccio sicuro.” Capomolla ha parlato di una spinta molto forte dell’Agenzia verso le attività operative, verso una migliore organizzazione e un’ottimizzazione delle procedure e un confronto costante con gli operatori, tanto che ha preannunciato un altro appuntamento di questo tipo in autunno, dedicato al settore della sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali.

A spiegare nel dettaglio le novità introdotte in tema sicurezza di metropolitane e tramvie; filovie, funivie e funicolari terrestri; ascensori pubblici, scale e tappeti mobili è stato Pietro Marturano, che, in ANSFISA, è Direttore Generale della Direzione DGSTIF che si occupa di impianti fissi, sottolineando come il settore ferroviario rappresenti un riferimento fondamentale da cui attingere esperienza e competenza. Ha illustrato, quindi, questo percorso di cambiamento adesso avviato dove l’ente di vigilanza fa la norma e l’esercente si adegua con responsabilità e autonomia. Questo consente innanzitutto di concentrare le risorse dell’ente che controlla non sui singoli adempimenti ma sui requisiti essenziali di sicurezza.

La delega di alcune attività all’esercente che opera ogni giorno sull’impianto, infatti, risponde a principi di razionalità, ottimizzazione e responsabilizzazione. Ovviamente richiede anche garanzie rispetto all’esigenza di dotarsi di un’organizzazione adeguata e di professionalità preparate e certificate. Ecco perché l’altro elemento centrale di cui si è dibattuto nel convegno è proprio quello della formazione e dell’aggiornamento continuo, strumenti con cui accompagnare questo cambiamento di mentalità e di metodo che sicuramente richiede un investimento ma è anche determinante per migliorare ed elevare gli standard di tutto il sistema.

Alla formazione e all’aggiornamento professionale ha dedicato parte del suo intervento anche Elisabetta Pellegrini, Coordinatrice della Struttura Tecnica di Missione per l’indirizzo strategico, lo sviluppo delle infrastrutture e l’alta sorveglianza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. In avvio dei lavori del convegno, ha infatti voluto sottolineare come chi svolge un lavoro tecnico, per definizione, è curioso e orientato all’innovazione. Parlando quindi di evoluzione culturale come guida fondamentale nell’operare, la Pellegrini ha sottolineato come ANSFISA, nell’ interpretare il suo ruolo di soggetto che controlla, è ora in questo solco: sta cambiando pelle, diventando sempre più collaborativa e promotrice di questo percorso culturale. Agisce per facilitare gli interventi e accompagna verso un nuovo metodo di verifica e monitoraggio che deve trovare diffusione.

La spinta al coinvolgimento e alla relazione continua con chi, ogni giorno, gestisce impianti e infrastrutture è un fattore di grande valore anche per Alessandro Morelli, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che, invitato a concludere la mattinata, ha evidenziato l’importanza di continuare a proporre periodicamente queste iniziative di confronto e allineamento anche come canale di feedback efficace e fruttuoso, rispetto a chi determina regole e norme. Il sottosegretario ha infatti sottolineato come il rapporto di reciproca fiducia fra pubblico e privato è la chiave con cui progetti e attività possono essere veramente messi a terra, la chiave per sostenere un processo generale di liberalizzazione, non in senso di deregulation, ma nel senso di opportunità di sviluppo e valorizzazione di obiettivi condivisi per ottenere il miglior risultato per il bene pubblico.


    Questo articolo è stato redatto da comunicato stampa esterno

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