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La funicolare più speciale d’Europa che collegava Trieste a Opicina: ecco le differenze la cremagliera del Renon

Seconda puntata dedicata alle storiche linee a cremagliera di Trieste e Bolzano

 

I primi progetti per la ferrovia del Renon risalgono alla fine dell’800. Tuttavia, diverse difficoltà, soprattutto di carattere economico, ritardavano la realizzazione della ferrovia al punto da far nascere un comitato promotore costituito da personaggi importanti e benestanti, tra cui l’ing. Riehl che destinò grosse somme proprio alla costruzione della ferrovia del Renon.

Con l’entrata in scena di Riehl, il grande costruttore ferroviario tirolese, ci fu un cambio di passo nell’iter di approvazione del progetto, anche grazie agli accordi di fornitura elettrica a prezzo agevolato che avrebbero reso più conveniente la gestione della ferrovia. Nei primi mesi del 1906 iniziarono i lavori di preparazione del sedime, e nella fase successiva venne posato il binario del tratto a cremagliera con la relativa linea elettrica. In questo modo fu possibile completare i lavori sulla parte alta della linea utilizzando per il trasporto dei materiali, il locomotore n.3 chiesto in prestito alla tranvia di Opicina. Dopo soli 17 mesi di lavoro, la prima cremagliera elettrica del Tirolo era pronta per l’inaugurazione ufficiale, avvenuta in forma solenne il 13 agosto 1907.

Simile ad una normale tranvia urbana, la parte bassa della linea correva in sede stradale, partendo da Piazza Walther nel pieno centro di Bolzano, e passando poi attraverso la stazione della Südbahn fino alla Rittnerbahnhof. Terminato il primo tratto in aderenza, da qui in poi binario diventava a cremagliera STRUB, esattamente come a Opicina, con un unico punto di incrocio a metà della tratta. Molto simile anche la pendenza massima del 255 x mille e la velocità di marcia, pari a 7 km/h. Alla fine della cremagliera, presso la fermata di Santa Maria l’Assunta, la linea continuava in aderenza, con pendenza massima del 45 x mille. L’intero tragitto di 12 km da Bolzano a Collalbo richiedeva 1 h e 24 min.

La ferrovia del Renon aveva una dotazione iniziale di 2 elettromotrici a due assi e di 3 locomotive di spinta per la tratta a cremagliera, oltre ad alcuni vagoni merci. Nel 1908 vennero acquistate 2 nuove elettromotrici a carrelli, l’anno seguente una quarta locomotiva di spinta, e nel 1934 arrivò anche la vettura a carrelli “Alioth“, acquistata usata dalla tramvia interurbana Dermulo-Mendola dopo la chiusura.

E’ una tranvia che nel passato è stata legata a quella di Opicina, le due società infatti si scambiavano favori, come il prestito di locomotori o alcuni interventi di manutenzione ai rotabili. Al Renon una gestione attenta e intelligente ha permesso un graduale rinnovamento dei mezzi a costi contenuti, in modo da aumentare la qualità del servizio e la capienza di passeggeri.

Nella lunga carriera di questa linea, accaddero anche 2 gravi incidenti, avvenuti entrambi sulla stessa tratta e per cause abbastanza simili tra loro. Il 17 maggio 1917 un convoglio deragliò ribaltandosi, causando la morte del manovratore ed alcuni feriti, ma ben più grave fu il bilancio del secondo incidente, avvenuto il 3 dicembre 1964, quando un convoglio si rovesciò nella scarpata causando 3 morti e numerosi feriti.

Pochi mesi dopo la tratta a cremagliera venne definitivamente soppressa, ma la scelta di abbandonare la vecchia cremagliera era stata presa alcuni anni prima, e infatti in quel periodo era già a buon punto la costruzione della nuova funivia Bolzano-Renon, pensata per abbreviare i tempi di percorrenza rispetto alla tranvia.

 


    Questo articolo è stato redatto da Lost Structures

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