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London Cable Car 2012, la nuova cabinovia a Londra

E’ ormai aperta al pubblico la nuova spettacolare “Emirates Cable Car” a Londra, nuova cabinovia firmata Doppelmayr che attraversa il fiume Tamigi. L’azienda dei trasporti di Londra nell’Aprile 2011 annunciò che la prossima estate sarebbero iniziati i lavori per la costruzione di una funivia sopra il fiume Tamigi. Il progetto, ormai quasi completamente realizzato, collega la penisola di Greenwich e la O2 Arena con le Royal Victoria Docks e l’Exhibition Centre (ExCel).

L’impianto ultimato, è in grado, con le sue 35 cabine di trasportare fino  a 2.500p/h e il tragitto di 1.100 metri, in gran parte sopra il fiume Tamigi, viene compiuto in cinque minuti.

Il costo del progetto era stato originariamente stimato a soli 25 milioni di sterline quando era stato annunciato nel luglio 2010, e la Transport for London (TfL) aveva dichiarato che non avrebbe utilizzato fondi pubblici per realizzare il progetto. Il portavoce osservò che il costo iniziale era stato una «stima preliminare» e che il contratto da 50,5 milioni di sterline includeva: pratiche legali, acquisto terreni, opere civili, impianto; più 5 milioni di sterline ( 5.7 milioni di €) per la gestione di tre anni.

Inoltre il portavoce aggiungeva: «La funivia giocherà un ruolo vitale nella trasformazione irripetibile dell’est di Londra e fornirà l’attraversamento addizionale del fiume più richiesto in quest’area della città. Rimane intenzione di TfL di cercare di recuperare il più possibile della cifra che sarà spesa attraverso un numero di fonti incluse pubblicità, sponsor e biglietti d’ingresso».

Boris Johnson, sindaco di Londra, affermò: «Guardare tranquillamente attraverso l’aria sopra il Tamigi fornirà una visuale della nostra meravigliosa città veramente sublime e degna degli occhi di un uccello. Questo innovativo collegamento per un viaggio aerotrasportato sarà una componente vitale per il rinascimento in corso del vibrante quartiere orientale della Capitale, fornendo l’attraversamento più necessario del fiume».

http://www.youtube.com/watch?v=9g0yZSJWXpE

La Cabinovia, oltre a essere la prima del genere per il trasporto urbano nel Regno Unito, fornisce un nuovo attraversamento del fiume, per tutti i pedoni, ciclisti e invalidi. Infatti le cabine ognuna da 10 posti e diventeranno da 4 per ospitare in caso 2 biciclette. La costruzione dell’impianto è stata affidata a Doppelmayr, che ha realizzato impianti di risalita di innumerevoli comprensori alpini, avrà una velocità di 6 m/s, un’elevazione minima di  10,39 metri e massima di 11,84. La lunghezza inclinata sarà di 1.103 metri.

I piloni di sostegno sono in tutto 5, dei quali 2, quelli nelle stazioni di partenza e arrivo sono doppi, ritenuta seguita da appoggio, mentre i restanti 3 hanno un altezza pari a 80 metri. Le 35 cabine di costruzione, CWA Constructions, modello Omega IV ,  passeranno nelle stazioni di arrivo ogni 30 secondi, sono da 10 posti ciascuna oppure da 4 posti se chi sale avrà anche 2 biciclette e saranno poi riposte, quando non saranno in funzione, nel magazzino a “gravità” semiautomatico, con convogliatori a pneumatici sulle curve, come da standard Doppelmayr per i progetti UING. La costruzione di questo impianto, oltre a creare un nuovo attraversamento del fiume attraverso un mezzo a basso inquinamento atmosferico, sarà integrata dalla rivalutazione di tutta l’area dell’Emirates Royal Docks, la società che ha investito nell’impianto, così da portare ancora maggiori turisti nella zona est di Londra.

Le prime prove con l’azionamento idraulico di recupero

Le vetture ormai in linea

Il concetto di evacuazione: sicurezza – soggettivamente ed oggettivamente

Il nuovo concetto di evacuazione della Doppelmayr, che permette ai passeggeri di essere sempre e comunque trasportati alla stazione più vicina, è sicuro non solo oggettivamente, ma anche nella percezione dei passeggeri.

Fino ad oggi questo concetto di evacuazione era stato installato negli impianti 3S di Sölden e Coblenza. Ora anche l’impianto di Londra è stato progettato secondo questa logica.

Alla base di questo concetto di evacuazione sta il fatto che tutti gli elementi funzionali dell’impianto sono doppi ed indipendenti tra loro; in gergo si definiscono “ridondanti”. Questo vale, ad esempio, per i supporti delle pulegge e per gli azionamenti di recupero. Inoltre sono state prese tutte le misure organizzative necessarie per poter reagire immediatamente in caso d’incidente.

londrarecupero

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