Queste le idee fondamentali definite prima di dare vista al progetto:
In luogo di un convogliatore a pneumatici, testato ma con esito deludente, si è dimostrato molto più affidabile un traino a catena utilizzando un grosso cingolo LEGO, con spintori spaziati sulla spaziatura della linea, calcolata in secondi.
L’impianto è alimentato da un trasformatore digitale a 9 volt che alimenta in parallelo:
Le funi sono corde di polipropilene da 3/4 mm utilizzate per le tende. I carrelli hanno all’interno due magneti al neodimio in verticale che in un punto calcolato al millimetro sui rulli gialli si attaccano su elementi metallici spaziati sulla fune; altra alternativa fattibile per linee più lunghe e già testata è una fune traente da 2-3 mm in acciaio, da impalmare.
Tutti i componenti, cabine escluse, sono stati disegnati sulla piattaforma online Tinkercad, e la stampa effettuata con 3 tipi di stampante, in base ai materiali, ai componenti ed alle relative dimensioni, in PLA o ABS.
Questa è stata una delle cose più complesse da realizzare: la corona dentata cava per far ruotare la puleggia Jaegerndorfer mantenendo un perno centrale fisso su cui si scarica il tiro, e sgravando l’albero motore (due) dalla tensione. Sui modellini JC il tiro si scarica direttamente sull’albero motore, ma è molto minore. Sugli impianti reali è il contrario, è l’albero centrale che trasmette il moto e il tiro si scarica sul cuscinetto attorno, ma qui bisognava sfruttare la sagomatura esistente della puleggia, per cui l’unica soluzione era fare questa trasmissione tipo recupero idraulico, che però funziona molto bene. Sono questi i dettagli che fanno perdere parecchio tempo e che a prima vista non si notano e sembra che tutto sia facile da fare.
Nell’estate 2022 l’impianto è stato sottoposto ad un importante messa a punto per risolvere i problemi iniziali; modificata la spaziatura degli spintori e soprattutto cambiati gli spintori con altri di forma studiata accuratamente, che ora prendono praticamente sempre le cabine evitando di far loro “saltare il turno” e di sbagliare la spaziatura accumulando errori, e non si impuntano più contro le pinne dei carrelli se arrivano proprio nello stesso momento.
Aggiunta anche la settima cabina con un buco per una eventuale ottava (disponibile a magazzino). I perni dei rulli di agganciamento sono stati sostituiti con altri a basso attrito e tutti gli ingranaggi ingrassati con nuovo grasso al teflon. Modificate anche le coperture per adeguarle ai nuovi spintori, e realizzato il piano di imbarco.
Ora finalmente le cabine si incrociano sempre in modo sincronizzato, con grande effetto scenico.
Le due stazioni sono praticamente identiche se non per piccoli particolari come gli ancoraggi delle portanti e i telai di supporto delle pulegge, e per l’argano