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Neve tecnica e tecnologie avanzate nel rispetto delle risorse naturali, i concetti di ANEF

Giornata Nazionale della Montagna | Neve tecnica e tecnologie avanzate nel rispetto delle risorse naturali, i concetti che ANEF desidera ribadire e chiarire in un momento di attenzione verso il settore

 

La neve non è solo un elemento fondamentale per il turismo invernale, ma un motore economico e sociale per le comunità montane. E proprio in questo momento di inizio stagione è nostro desiderio ribadire e chiarire cosa sia la neve tecnica, come viene prodotta e quale sia il suo impatto ambientale, per sfatare pregiudizi e promuovere una corretta informazione” – dice, nella Giornata Nazionale della Montagna, Valeria Ghezzi, Presidente di ANEF Associazione Nazionale Esercenti Funiviari cui fanno capo circa il 90% delle aziende funiviarie italiane, distribuite sia nei territori alpini, sia in quelli appenninici (oltre 1500 impianti, con una forza lavoro stimata di circa 15.000 unità, tra fissi e stagionali, nel periodo di piena attività).

 

Di cosa è fatta la neve tecnica?

La neve tecnica è composta esclusivamente da acqua e aria, senza l’aggiunta di sostanze chimiche. Grazie a un processo di atomizzazione, gocce d’acqua vengono raffreddate e trasformate in cristalli di neve tramite l’uso di appositi generatori. Questo procedimento permette di replicare un fenomeno naturale, garantendo però maggiore prevedibilità e sicurezza per la stagione sciistica.

 

Consumo di acqua, sostenibilità e sicurezza

Uno dei temi più dibattuti riguarda il consumo di acqua. È importante sottolineare che l’acqua utilizzata per la neve tecnica:

  • Non viene sprecata né inquinata: viene semplicemente trasformata in neve e restituita all’ambiente con il disgelo primaverile.
  • Sicurezza: Le nuove tecnologie applicate alle procedure di preparazione delle piste, consentono di ottenere la massima uniformità del piano sciabile e garantiscono quindi alti standard di sicurezza per gli sciatori.
    Innovazione e tecnologie avanzate

Gli operatori del settore investono costantemente in tecnologie innovative per minimizzare l’impatto ambientale e migliorare l’efficienza della produzione di neve:

  • Generatori di nuova generazione: consumano fino al 30% in meno di energia rispetto ai modelli precedenti.
  • Sistemi di gestione avanzata: monitorano in tempo reale le condizioni meteo e i fabbisogni di innevamento, ottimizzando la produzione di neve e riducendo gli sprechi.
  • Mezzi battipista di ultima generazione: consentono di gestire la neve prodotta in modo più efficiente, utilizzando solo lo stretto necessario per garantire sicurezza e fruibilità delle piste.

 

Un settore strategico per le comunità montane

La neve tecnica non è solo uno strumento per garantire la sciabilità delle piste, ma rappresenta un pilastro per l’economia delle vallate alpine e appenniniche:

  • Impatto economico diretto: il comparto funiviario genera un fatturato di 1,3 miliardi di euro l’anno.
  • Indotto generale: il valore si moltiplica tra le 5 e le 7 volte, contribuendo a sostenere occupazione e sviluppo delle comunità montane.

 

Un impegno per la sostenibilità

ANEF ribadisce il proprio impegno per un approccio sostenibile che bilanci le esigenze economiche con il rispetto dell’ambiente. La neve tecnica e le tecnologie innovative sono strumenti che permettono di garantire il futuro delle montagne, proteggendo al contempo le risorse naturali e la biodiversità.


    Questo articolo è stato redatto da ANEF

ANEF, a livello nazionale, è l’unica associazione di categoria del settore riconosciuta da Confindustria, aderisce a Federturismo ed è anche l’unico interlocutore accreditato presso le organizzazioni sindacali ai fini del rinnovo del CCNL di settore. In ambito internazionale, ANEF aderisce a FIANET (Fédération Internationale des Associations Nationales d’exploitation de telepheriques) e OITAF (Organizzazione Internazionale Trasporti A Fune). Attualmente fanno capo ad ANEF circa il 90% delle aziende funiviarie italiane, distribuite sia nei territori alpini, sia in quelli appenninici, sia nelle isole. La rappresentatività è assicurata dall’adesione diretta, o tramite sezioni territoriali, di oltre 1.500 impianti, con una forza lavoro stimata di circa 13.000 unità, tra fissi e stagionali, nel periodo di piena attività.

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