Referenze storiche ditta Piemonte Funivie
Referenze storiche ditta Piemonte Funivie
Elenco impianti a cura di Andrea Maglio
Storia a cura di Simone Bassi
La Piemonte Funivie venne fondata nel 1955 in Piemonte come alter ego della Carlevaro & Savio (Storici nomi fra i massimi pionieri del mondo funiviario) che costruiva all’ estero. La Piemonte Funivie costruiva in Italia e il prodotto era lo stesso della Carlevaro & Savio ed andava in particolar modo per la telecabina ad agganciamento automatico biposto (la maggior parte a forma di ovetti e di colori diversi).
All’ estero Carlevaro e Savio realizzò moltissimi impianti, anche negli USA; in Italia notevolissima fu la costruzione dell’ impianto che collegava, nei primi anni ’60, la località Aosta a Pila, con una lunghezza di oltre 5000 m. e un dislivello di quasi 1000 m. in due tronchi. In seguito le due società si divisero e l’ archivio Carlevaro passò alla Agudio (attuale Poma Italia) che utilizzo il sistema Carlevaro & Savio solo una volta, sulla telecabina Riviera-Alpe Foppa in Svizzera nel 1974.
La Piemonte Funivie continuò, sviluppando in proprio, sulla fine degli anni ’70, una morsa automatica per veicoli a 4 posti, che utilizzò una sola volta sulla telecabina Frattazza-Tognola a San Martino di Castrozza, impedendo quindi un adeguato ammortamento dei forti costi sostenuti per questo studio (Questo fu il primo errore della Piemonte Funivie, perché in quegli anni la Agudio aveva già sviluppato la morsa per veicoli a 6 posti, che conosciamo bene sulle cabine pininfarina, e rispetto alla quadriposto aveva un rapporto costo/prestazione migliore. In più, l’ Agudio in quel periodo aveva una forza economica molto superiore a quello della Piemonte Funivie; da qui la grande quantità di telecabine a 6 posti della Agudio costruite negli anni 80-90.
Negli anni 80 la Piemonte Funivie ereditò l’ archivio e le attività della sua vedova ITALFUNIVIE (piccola azienda ma molto apprezzata in Lombardia) del compianto ing. Gatti di Como. In questa acquisizione la Piemonte Funivie si trovò a dover sviluppare ed ingegnezzare un geniale avvolgitore per sciovia, basato sul principio elettromagnetico. Con questo avvolgitore vennero realizzate alcune sciovie: a Gressoney, all’ Abetone, Pragelato, Pian del Frais ecc.
Le attività svolte in Piemonte Funivie erano molteplici, tutto si doveva fare purché si trattasse di una fune; la struttura aziendale tendeva a progettare e costruire in proprio il maggior numero di pezzi possibile, all’ esterno si acquistavano solo le funi, le cabine, i motori, i riduttori le apparecchiature elettriche. Il resto veniva prodotto nelle officine meccaniche della Piemonte Funivie.
Gli stabilimenti erano 3: L’ufficio tecnico, amministrativo e commerciale in centro a Torino; Il reparto lavorazioni meccaniche alla periferia di Torino. La carpenteria a Leinì, vicino alla Agudio (adesso in queste sedi vi sono altre attività). Le cabine biposto erano di struttura mista metallo-vetroresina e venivano costruite dal carrozziere Nardo di Modena.
Altri impianti costruiti furono: La funivia Rapallo-Montallegro che cominciò a funzionare nel 1984 (i lavori iniziarono nel 1980), una seggiovia biposto più due sciovie realizzate a Pragelato (TO) nel 1982 e una potente sciovia costruita a Pian del Frais (TO) nel 1984.
Per alcuni di quest’ impianti vi sono delle particolarità, come la funivia di La Thuile, aperta nel 1967, caratterizzata da cabina completamente gialla sul ramo destro e completamente blu sul ramo sinistro (giusto a richiamare i colori della ditta), i suoi piloni erano 3 e poteva viaggiare ad una velocità di 9 m/s grazie all’ installazione di un motore da 350 CV ubicato nella stazione a monte.
Un’ altra particolarità è nelle stazioni: la zona d’ imbarco fu costituita, per un certo periodo di tempo, da trasparenti lastre di U-Glass sostenute da una struttura metallica; nelle stagioni sciistiche si poteva percepire la sensazione di vedere una lastra di ghiaccio intorno al paesaggio bianco.
Il collegamento Stresa-Alpino-Mottarone fu operante dal 1970 e anche qui le quattro cabine sono di colore diverso: gialla e rossa nel primo tronco, azzurra e rosa nel secondo.
La Piemonte Funivie non si limitò alle realizzazioni in solo servizio pubblico, ma anche privato, come molti piani inclinati e funivie piccoline.
Una caratteristica della maggior parte di queste telecabine furono sicuramente le cabine di forma ovoidale, molte volte differentemente colorate, (da qui il nome dell’ impianto “ovovia”) questo tipo di cabinette sono state sempre apprezzate non solo dagli sciatori, ma anche dagli addetti ai lavori, data la loro aerodinamicità; infatti queste sono diventate oggetto di una versione umanizzata di una raccolta vignettistica del Sig. Bonzani della Val Vigezzo. Tali cabine vennero idealizzate dall’ ing. Ugo Carlevaro con un ing. Dela Aeritalia (oggi Alenia), con queste cabine attrezzò già nel 1949 la telecabina Alagna-Belvedere. Con queste cabinette vennero realizzati impianti anche negli U.S.A e in Francia (in due tronchi a Champeréry-Svizzera).
Nel Luglio del 1979 iniziarono i lavori per la telecabina quadriposto Frattazza-Tognola e finirono prima del Natale dello stesso anno; la particolarità assoluta di quest’ impianti è quella di disporre della completa movimentazione automatica dei veicoli in stazione e in magazzino (Quota Neve n° 6 Settembre-Ottobre 1980), automazione realizzata dalla società DEMA di Buriasco (TO). Oltre alle principali caratteristiche tecniche citate nella tabella delle referenze vorrei aggiungere che le 106 cabine viaggiavano a 3,5 m/s e che la portata oraria dell’ impianto era programmabile a seconda dell’ affluenza: 300-600-900 p/h
La Piemonte Funivie costruì in Italia impianti commercializzati nel mondo dalla Carlevaro & Savio, tra questi impianti vi sono: la funivia monofune realizzata al Mont Snow – Vermont U.S.A, a servizio dell’Hotel Snow Lake; antenata seggiovia con carenatura al Mont Snow nel 1969 – Vermont U.S.A; telecabina ad ammorsamento automatico realizzata a Kuala Lumpur Malesia nel 1971.
L’ azienda cominciò ad avere qualche difficoltà economica nel 1982 a seguito degli impianti di Pragelato che non furono pagati e per il protrarsi della costruzione della funivia di Rapallo. Da qui la decisione di cessare l’ attività e di vendere l’ archivio storico all’ Agudio.
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