Scopriamo gli impianti del villaggio abbandonato più alto d’Europa, la Miniera di Cogne
Esplorazione straordinaria del sorprendente mondo sotterraneo all’interno delle miniere di Cogne e del villaggio abbandonato mezzo secolo fa. La lunga storia di questa miniera e l’importanza straordinaria che essa ha avuto nello sviluppo industriale dell’Italia, è un argomento estremamente interessante che ci ha spinti ad andare a visitare il l’ex sito estrattivo.
Dal 2017 la miniera è aperta al pubblico (su prenotazione) e parzialmente visitabile. L’accesso si trova presso l’ex cantiere di Costa del Pino, a 2000 m di quota. E’ possibile raggiungere il sito solo a piedi, in circa 1 h di cammino su strada sterrata (oppure in bici, ma le pendenze elevate del percorso rendono indispensabile una e-bike). Le guide accompagnano i gruppi (massimo 20 persone) all’interno delle gallerie e delle zone tecniche esterne. L’avvicinamento alle zone più interne della miniera avviene a bordo del trenino elettrico minerario originale degli anni ’50, il quale percorre un tratto di galleria lungo circa 1500 m.
Una volta scesi dal treno, occorre un rapido adattamento alla ruvidità di un ambiente molto particolare, umido, buio e angusto. Delle interessanti e precise spiegazioni sul lavoro dei minatori e sulle attrezzature utilizzate, rendono particolarmente interessante l’esperienza. Si possono toccare e prendere in mano i pesantissimi martelli pneumatici con cui venivano intestati i fori da mina, per rendersi conto di quanto doveva essere difficile e faticoso il lavoro nei tunnel.
Il percorso continua seguendo il vecchio binario che conduce ad una lunga scalinata metallica ascendente. Alla fine della scala inizia un altra breve galleria che porta alla caverna dei frantoi, che si trova una trentina di metri più in alto. Prima di uscire dalla miniera infatti il materiale grezzo era sottoposto ad una prima macinazione mediante questi 2 enormi frantoi a mascella alimentati da un pozzo di carico con funzione di silo che si estende fino al livello 2072.
Una volta ridiscesi al livello inferiore, si percorre un’altra diramazione che porta ad una galleria di drenaggio, dove si può vedere acqua purissima che sgorga dalle viscere della montagna e viene convogliata all’esterno attraverso una rete di tubazioni. Poi si raggiunge un altro tunnel, dove è possibile vedere esposti alcuni mezzi di epoche diverse con cui veniva movimentato il minerale.
L’attenzione ora si concentra proprio in fondo a questa lunga fila di mezzi in esposizione, che in realtà è una delle zone più importanti della miniera perchè qui c’è la stazione terminale dello “SKIP”, una specie di montacarichi gigante che serviva per trasportare il minerale e le persone. L’impianto è particolare, pare più simile ad una funicolare perché corre su rotaie all’interno di un pozzo inclinato di 34°, trainato da una grossa fune. Entrato in funzione nel 1957, lo SKIP permetteva di trasportare velocemente fino a 10 tonnellate di materiale, e viaggiando a 5 metri al secondo permetteva di raggiungere la quota del sito di Colonna (2414 m) in poco più di 2 minuti.
L‘argano traente è composto da un enorme tamburo avvolgi fune che si trova in un locale a monte, dove sono installate anche tutti gli apparati elettrici di produzione Siemens. Il funzionamento dell’impianto era regolamentato da segnali acustici codificati, che indicavano il tipo di materiale trasportato e il livello richiesto nella chiamata. Si arriva quindi alla sala manutenzione dello SKIP, dove si possono vedere altre attrezzature e utensili dell’epoca.
Nel video scoprirete anche la lunga storia della miniera e dell’incredibile villaggio minerario di Colonna, ricostruita con preziosi video e foto dell’epoca. Vi parleremo anche del sistema del complesso sistema di trasporti messo a punto per portare a valle il minerale estratto, di cui esistono ancora molti reperti che vi faremo vedere. Infine daremo un’occhiata approfondita all’ex funivia dei minatori, ancora esistente ma non più utilizzabile.
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